OBBIETTIVI:

Lo scopo principale della chirurgia estetica, è il raggiungimento dei desideri e della soddisfazione della paziente. Questi, però, devono essere obbiettivamente accettabili e condivisibili con il chirurgo e rappresentano la maggiore difficoltà nel rapporto paziente / chirurgo plastico. In effetti, spesso, l’abilità ad esprimersi chiaramente da parte della paziente è scarsa, dall’altra parte il chirurgo dovrebbe avere l’abilità di capire, avvolte persino indovinare, le aspettative e la proiezione mentale della propria immagine corporea della paziente. Per questa ragione, è necessario dedicare sufficiente tempo nelle consultazioni preliminari, per tentare di ottenere una corretta comprensione della paziente.

Gli OBBIETTIVI nella chirurgia estetica della mammella sono 6:

 

– FORMA :  Bella e naturale. Non esiste un canone fisso ma una certa flessibilità dovuta a fattori laziali, culturali e moda del proprio tempo.

– VOLUME: In armonia con il resto del corpo. Entro alcuni limiti varia secondo il concetto di bellezza presente nei diversi paesi. Negli ultimi anni, si è assistito ad un incremento della domanda per un aumento del volume talvolta in modo eccessivo.

– SIMMETRIA : Di forma e di Volume. In natura l’organo mammario non è quasi mai perfettamente simmetrico. Una eventuale asimmetria di volume, enro certi limiti è fisiologica ed è quella che si accetta con più facilità. Molto più disturbante è l’assimetria di posizione e dimensione del complesso areola / capezzolo.

– CICATRICI : Devono essere quanto più possibile poco / nulla  visibili, mai disturbanti, ben posizionate se possibilem nascoste.

– STABILITA’ DEL RISULTATO : Questo è un altro importante obbiettivo, spesso disatteso nella chirurgia estetica della mammella, specialmente quando la maggior parte del rimodellamento è eseguito sulla cute e non sul rimodellamento della ghiandola.

– SODDISFAZIONE DELLA PAZIENTE: Questo dovrebbe includere i 5 obbiettivi precedenti ed è l’obbiettivo primario del chirurgo.

 

 PREOPERATORIO 

 

INTERVISTA INIZIALE

L’obbiettivo di questa, è la corretta conoscenza della paziente e della situazione da correggere. Ciò comprende l’analisi delle condizioni cliniche generali, della situazione morfologica locale e della situazione psicologica della paziente.

Un’errata od insufficiente valutazione  delle condizioni cliniche generali può generare una complicanza. Un’errata analisi morfologica locale, può condurre ad un’erronea scelta della metodologia chirurgica, quindi ad un risultato insoddisfacente.

Un’errata od insufficiente valutazione psicologica può portare ad una parziale insoddisfazione della paziente, pur in presenza di un risultato obbiettivamente corretto. Questo è un aspetto delicato e rischioso, perchè non sempre il chirurgo possiede la capacità e/o gli strumenti per effettuare l’indagine. Nell’esame clinico, il chirurgo,  deve includere domande che rivelino una eventuale sindrome depressiva ed è consigliabile avere almeno una consultazione con la paziente senza “testimoni” che possano risultare condizionanti, come genitori, mariti e/o mogli .

Nel caso in cui il chirurgo rilevi che le aspettative della paziente sono troppo alte o non sufficientemente chiare, dovrebbe rinviare l’eventuale intervento fino a quando non sia chiaramente raggiunta una buona comprensione con la paziente.

La valutazione della morfologia locale deve essere attentamente discussa, presentata alla paziente, rilevando molteplici caratteristiche:

La morfologia delle mammelle, eventuali assimmetrie la morfologia della parete toracica ( eventuali bozze costali ) la qualità della cute, le cicatrice eventualmente presenti,  il tipo di eventuali interventi precedenti ed in fine, la relazione armonica tra la mammella e la costituzione corporea generale.

 

 ANALISI STRUMENTALI 

Sono richieste una indagine ematologica, radiologica e strumentale specifica delle mammelle .

 

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Diagramma Primo colloquio per la valutazione della paziente

 

PIANIFICAZIONE 

Serve a stabilire la scelta della tecnica per ottenere il risultato migliore. Personalmente enfatizzo sempre l’unicità di ciascun caso, e tendo a dare minori aspettative rispetto a quanto penso, onestamente, di ottenere.